Genius loci, colori del bosco, luci da sottobosco e un messaggio preciso: rallenta e goditi gli spazi dell’anima. Fun dining al ristorante Lares, del Residence Hotel Ambiez, firmato FRAGMENTARCHITETTURA.
All’interno del Residence Hotel Ambiez a Madonna di Campiglio, è stato aperto recentemente il ristorante Lares, su progetto dello studio FRAGMENTARCHITETTURA, e rappresenta il momento finale di un percorso progettuale pluriennale che, a partire dagli appartamenti, ha coinvolto tutti gli spazi comuni della struttura ricettiva e ne ha determinato un radicale cambio di aspetto.
La continuità formale tra il ristorante e la restante parte del Residence già rinnovata è stato un punto di partenza imprescindibile di progetto che si è completato in un ambiente dai tratti peculiari, specifici e unici all’interno dell’Ambiez.
I toni bianchi dell’abete spazzolato dei rivestimenti in legno, che negli ambienti comuni rievocano il bosco invernale, candido e innevato, mutano, nel ristorante Lares, nelle varietà profonde e rilassanti di un sottobosco alpino in primavera.
Di fondamentale importanza è stato il rispetto di un programma funzionale del ristorante nell’arco della giornata: molto specifico in termini di posti a sedere, tempi di esercizio, tipologia di clientela e, dettagliato, per quanto riguarda gli aspetti gestionali e le necessità logistiche. Questi aspetti hanno guidato a interpretare lo spazio, la disposizione dei tavoli e i banconi alle pareti come dei sistemi flessibili in grado di cambiare lo scenario di utilizzo.
Di mattina, la parete lignea del blocco buffet lungo il muro si apre rendendo accessibili ai clienti ulteriori porzioni di bancone, simmetriche rispetto al bancone centrale disposto su sfondo in granito scuro Pannoia Grün con venature verde chiaro. Durante le cene le gelosie mobili lignee si chiudono e attraverso i fori fresati rendono la luce vibrante come appare d’estate tra le fronde di un bosco.
Di particolare rilevanza è il portale d’ingresso al ristorante che determina il limite tra il “bosco d’inverno”del bar precedentemente realizzato e il “bosco estivo” del ristorante Lares. Il portale, che assume volumetricamente le sembianze di una tipica stube dell’arco alpino, è centrato sull’asse visivo che percorre tutte le aree comuni del Residence, dal ristorante alla piscina, passando attraverso il bar e la hall d’ingresso. Il portale rappresenta la soglia dell’equinozio tra le stagioni, il transito verso un luogo contraddistinto da una propria cifra ambientale. Il portale si abbassa per accompagnare il cliente in uno spazio interamente rivestito da ceramiche verdi lucide, sul quale sono istallate piccole lampade a sospensione in vetro soffiato che evocano le stalattiti di ghiaccio.
Questo momento di compressione spaziale valorizza, per contrasto, il respiro e l’ampiezza dell’ambiente del ristorante. Di fronte all’ingresso, allineato all’asse visivo, è collocato il grande social table che occupa l’area più informale e pubblica del ristorante con una duplice funzione: la mattina è utilizzato per il buffet della colazione promuovendone la ricchezza visibile fin dalla hall, la sera promuove, oltre al cibo, anche il tempo da trascorrere insieme.
Realizzato con tavole di tronco intero, mira a proporre al cliente condivisione, connessione e convivialità informale che arricchisce l’esperienza della vacanza. La tavola diventa un punto di incontro di storie, culture, emozioni e personalità diverse fuse nel rito di passarsi il cibo, di fare spazio per il prossimo, di celebrare la compagnia più che la formalità, gesti che rimandano ai valori della montagna e al piacere dei pasti frugali nel bosco.
Lungo le pareti e al centro sono disposti i tavoli più intimi da due o quattro persone, tondi e quadrati, che permettono scenari di layout flessibile.
La ricerca di un’atmosfera unica, più intima e soffusa, ha portato a mitigare l’altezza del locale tramite sessanta elementi illuminanti di diametri differenti che spostano, a livello percettivo, l’elevazione dello spazio alla stessa quota dei rivestimenti parietali. I grandi cilindri illuminanti scendono dal soffitto impedendone la vista, cosicché l’ambiente appare più contenuto e accogliente a livello visivo pur garantendo l’ariosità e la profondità dello spazio al di sopra dei clienti seduti. La luce dimmerata all’interno dei paralumi cilindrici rimanda ai giochi di ombre e riflessi sulle foglie che brillano di un’avvolgente luce verde-oro, come per un sottobosco, morbida e sfumata. L’atmosfera è avvolta da una calma profonda, da un respiro lento e la luce filtra con delicatezza tra le superfici curve. Tra i cilindri scendono ulteriori lampade spot ad accentare la luce sopra i tavoli in modo più puntuale e deciso.
Le pareti sono rivestite da una boiserie lignea il cui disegno geometrico rievoca la corteccia di un albero, un tessuto del sottobosco a linee spezzate che riprende il pattern della catena alberghiera.
Ogni angolo, spazio tra i cilindri, fresature nel legno, gelosia, è pervaso da un’ombra leggera, un luogo ricco di vita dove l’anima può sentirsi serena, ma le ampie aperture vetrate lasciano che raggi più intensi colpiscano il pavimento, creando piccoli frammenti di luce. Il contrasto tra la brillante luce alpina e la penombra interna è un invito a rallentare, a immergersi in quel rifugio nascosto, dove ogni dettaglio sembra portare con sé un senso di pace.
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ph. FRAGMENTARCHITETTURA