Progettare l’outdoor per l’hotellerie. Biophilic design e sostenibilità.

Tempo di lettura: 4 minuti.

Un nuovo trend in armonia con la natura. Che cosa è il biophilic design e come si sposa con la sostenibilità. Ce lo raccontano Roberta Filippini, founder di ROBERTA STUDIO, Luigi Caccamo e Marcella Tettoni, titolari di Le Dune Piscinas, nel talk di UNOPIU’.

Penultimo appuntamento alle Terrazze Salvioni di Milano, dove UNOPIU’, we:ll magazine e Teamwork Hospitality hanno organizzato una serie di talk, rivolti ad architetti e addetti ai lavori, sulle nuove tendenze per la progettazione degli spazi aperti nell’hotellerie.

Ospiti della serata di metà settembre, dal titolo In armonia con la natura: landscape design e biofilia nell’ospitalità, Roberta Filippini, architetto, designer e paesaggista, founder di ROBERTA STUDIO e Luigi Caccamo, titolare insieme a Marcella Tettoni, dell’eco resort Le Dune Piscinas in Sardegna sulla Costa Verde.

I due approcci rappresentano validi esempi di come la sostenibilità, in tutte le sue diverse accezioni, sia ormai una condizione indispensabile nei progetti architettonici e di design, per garantire il rispetto degli equilibri sempre più fragili del nostro eco sistema. La storia dell’umanità è anche, e soprattutto, storia della relazione tra l’essere umano e la natura.

Per i nostri antenati la natura significava sostentamento e sopravvivenza e, ancora oggi, il benessere che si prova, quando immersi in una dimensione naturale, è esperienza condivisa. Da questa osservazione parte la biofilia, letteralmente passione per la vita, termine coniato dallo psicologo e filosofo tedesco Erich Fromm, ma proposto come ipotesi scientifica nel 1984 da Edward O.Wilson.

Il biophilic design, in particolare, ridisegna, attraverso lo studio della natura, gli spazi in cui viviamo, contribuendo al miglioramento del benessere, della produttività e della sostenibilità.

Il giardino di Garden Suite all’hotel MODE di Rimini | Roberta Filippini (ph. Flavio Ricci).

Ma quali sono gli elementi utilizzati dalla progettazione biofilica e come si integrano con la progettazione sostenibile? Il design biofilico promuove l’uso di ampi lucernari e finestre, che contribuiscono a un ambiente luminoso, pone attenzione alla temperatura, umidità e ventilazione costante dell’ambiente, utilizza l’acqua per la sua capacità intrinseca di ridurre lo stress. Tutti questi elementi si integrano con materiali naturali, colori e forme organiche della natura, al fine di creare un ambiente armonioso.

Partendo da questi elementi Roberta Filippini ha sviluppato un proprio approccio progettuale che mira a creare spazi interni ispirati dalla bellezza e dalla funzionalità dei sistemi naturali.

“La base per un buon progetto biofilico deve essere la coerenza con il luogo nel quale si opera”, ci confida Roberta. ”Capire qual è l’anima del luogo ci consente di entrare in armonia con il territorio.” Attraverso una cura attenta dei colori, delle luci, dei suoni, dei profumi, delle essenze, utilizzando piante in coerenza con il territorio e con il fluire delle stagioni, è possibile arrivare a un progetto che si prenda cura del benessere delle persone.”

In questo modo terrazze e giardini possono diventare a tutti gli effetti uno spazio in più e il verde entrare a fare parte integrante del moodboard, come nel progetto per la Garden Suite di MODE, ECO MOOD HOTEL, il nuovissimo albergo a Rimini, zona San Giuliano, di proprietà di Mauro Santinato.

All’interno della Garden Suite di MODE tutti gli arredi sono progettati per accogliere piante in idrocultura, che combattono l’inquinamento indoor, le pareti sono tinteggiate con colori naturali e l’illuminazione crea un gioco di ombre con le foglie delle piante presenti, quasi un komorebi, che invita alla meditazione.

In questa suite tutti i sensi sono coinvolti per un benessere totale.

Le Dune Piscinas. Foto da drone (ph. Mattia Aquila).

Forte dialogo tra interno esterno, attenzione alla sostenibilità, all’ambiente e alla comunità, ricerca del benessere totale, ritroviamo questi elementi chiave del design biofilico anche nel progetto dell’eco resort Le Dune Piscinas.

“Una scelta di amore” così Marcella Tettoni e Luigi Caccamo, soci fondatori del resort, definiscono la realizzazione di quello che, per tanti, era un sogno impossibile.

Quel che oggi è un eco resort 5 stelle, alla fine del 1800 era parte del compendio industriale minerario che, nel suo insieme, costituiva lo scalo di Piscinas, a servizio delle miniere di Gennamari Ingurtosu.

L’ex colonia mineraria, inserita in un ambiente caratterizzato da ampie dune sabbiose con macchia mediterranea, è tutelata dal 1984 da un vincolo paesaggistico e architettonico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.

Le Dune Piscinas è un hotel plastic-free, interamente illuminato con luci led, con un ciclo del consumo delle acque chiuso, senza scambi con parti terze nell’approvvigionamento e nel trattamento dei reflui, senza alcuna emissione di gas e con un livello di rumorosità pressoché nullo; per questi motivi la struttura ha ricevuto la certificazione di eco sostenibilità dalla Regione Sardegna.

Ma possono sostenibilità e lusso coesistere?

“Per noi attenzione alla sostenibilità, all’autenticità e alla cura del servizio significa lusso”, ci rivela Luigi Caccamo. “Ma il lusso fine a sé stesso sarebbe una forza centrifuga senza controllo, ha necessità di una forza centripeta che lo bilanci, questa forza centripeta per noi è la cultura, che educa e trattiene. Cultura e lusso sono le facce della stessa medaglia.”

 “Il nostro concetto di sostenibilità travalica il puro aspetto ambientale o economico”, afferma Marcella Tettoni, “per mettere al centro il benessere dell’uomo e la sua crescita umana e culturale.”

La biblioteca del resort Le Dune Piscinas (ph. Mattia Aquila).

Le Dune Piscinas, infatti, è anche una residenza d’artista e sede di una collezione d’arte, nella quale trovano accoglienza, oltre alle opere site specific, anche realizzazioni di artisti e artigiani locali e accoglie una biblioteca dedicata alla Sardegna con oltre 2.000 volumi su molteplici aspetti socio culturali e artistici dell’isola.

“Perché fare sostenibilità sociale significa anche sviluppare l’economia e la cultura dei luoghi”, afferma con orgoglio Marcella Tettoni.

“Sono arrivato a Piscinas all’inizio degli anni’ 90 come ospite e sono rimasto ammaliato e rapito dalla maestosità del posto. Quando mi sono trovato, quasi per caso, ad acquistare la vecchia struttura ottocentesca, con il vincolo di non poter consumare ulteriore suolo, non avrei mai pensato di poter essere oggi qui a parlare di lusso e sostenibilità”, chiude Luigi Caccamo.

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In apertura: il giardino di MODE (ph. PHOTODAF).

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