The James Suite Hotel: la nuova eleganza di Firenze.

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Nel cuore di Sant’Ambrogio, un ex convento rinascimentale rinasce come dimora d’autore. L’architetto James Cavagnari trasforma la casa della sua infanzia in un boutique hotel intimo e poetico, dove ogni suite è un racconto di luce, materia e memoria.

A Firenze esistono luoghi che non si scoprono, si riconoscono. In una via quieta del quartiere di Sant’Ambrogio, lontano dal frastuono eppure nel cuore della città, un antico palazzo rinascimentale rivela la sua seconda vita: The James Suite Hotel 1564. Dietro la facciata severa di un ex convento si cela oggi un racconto di armonie, memoria e visione.

Il 1564 Lounge Bar.

L’edificio porta inciso nella pietra il suo anno di nascita, 1564, lo stesso in cui Michelangelo moriva e Galileo veniva alla luce. Quell’iscrizione è diventata un sigillo d’identità, il punto di partenza del progetto firmato dall’architetto italo-britannico James Cavagnari, che ha trasformato la casa della sua infanzia in un boutique hotel capace di unire grazia e intimità. Non cercava un luogo da reinventare, ma uno spazio che potesse parlare, dove ogni stanza raccontasse una storia diversa e il tempo scorresse con la stessa lentezza con cui si osserva un’opera d’arte.

Il risultato è un equilibrio sottile tra storia e contemporaneità: 14 suite uniche, scolpite da luce, materiali e silenzio. Dalle pareti dipinte a mano ai velluti profondi, dalle ceramiche lucenti alle opere d’arte contemporanee, tutto è pensato per evocare emozione.
Le Signature Suite sono l’essenza della sua visione: ambienti sospesi tra intimità e teatralità, dove un letto a baldacchino reinterpretato come una struttura da giardino, un affresco antico o un tappeto rosa diventano segni di un linguaggio che parla di bellezza e di tempo.

Area relax nella Suite 21.

La Florence Suite racchiude forse meglio di ogni altra l’anima dell’hotel. Il blu vellutato delle pareti accoglie la luce del mattino e la trasforma in quiete. Una terrazza si apre sulla città e inquadra Firenze come un quadro vivente: la cupola verde della Sinagoga, i tetti che respirano. È un invito alla contemplazione, a guardare senza fretta. Il progetto di Cavagnari nasce da una vita trascorsa tra design e grandi maison internazionali come Ferragamo e Bulgari, ma qui il linguaggio si fa personale, intimo.

Ogni dettaglio è una memoria trasformata in spazio, un gesto architettonico che diventa racconto. L’esperienza si estende al piano terra, nel 1564 Lounge Bar, dove l’arte della mixology assume la forma di un rituale. Le creazioni di Matteo Zed, bar consultant di fama internazionale, reinterpretano leggende e simboli fiorentini: il Chianti Martini, le infusioni di botaniche dimenticate, i distillati rari. È un viaggio sensoriale tra luce e materia, tra gesti antichi e spiriti moderni.

Il soffitto di una deluxe room.

Accanto, il The James Restaurant prosegue il dialogo tra estetica e autenticità. Legni naturali, finiture in ottone, luci soffuse e tessuti pregiati compongono un ambiente di calda eleganza. La cucina, ispirata alla tradizione mediterranea e toscana, celebra l’essenzialità e l’armonia, come se il gusto potesse diventare architettura.

Ogni spazio dell’hotel invita a rallentare: l’ingresso dipinto nei toni del cielo e del muschio, il cortile interno rimasto intatto nei secoli, il profumo discreto del legno e delle piante che arrampicano sulle pareti.

La Chaplin Suite.

Fuori, Firenze pulsa con la sua energia – Santa Croce, la casa di Dante, il Mercato di Sant’Ambrogio – ma resta una presenza gentile, quasi un’eco. The James Suite Hotel Firenze non è un semplice rifugio di charme. È una dimora che custodisce il tempo e lo restituisce sotto forma di esperienza: un luogo dove l’architettura diventa narrazione, la materia si fa emozione e ogni gesto quotidiano – un bicchiere, una luce, un passo – trova la propria poesia.

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In apertura, la hall del The James Suite Hotel 1564.

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