Nella campagna intorno a Polignano a Mare, l’interior designer Bepi Povia trasforma un antico rifugio in un resort contemporaneo, tra materiali locali, comfort autentico e roots’ design. Vincitore del premio A’Design Award 2025.
Il biglietto da visita della masseria AuraTerrae è la postazione collinare con vista mare e i 24 ettari di vitigni e olivi circostanti. Un’ambientazione che mette subito in risalto la bianca pietra calcarea e la conformazione a corte dello storico edificio rurale immerso nella campagna di Polignano a Mare in provincia di Bari.
Da questo contesto naturale, architettonico, storico e culturale prende forma il resort concepito dall’interior e garden designer Bepi Povia che ha ricevuto il premio internazionale A’ Design Award 2025 nella categoria Architecture, Building and Structure Design, riservata ai progetti che si distinguono per innovazione, sostenibilità, funzionalità e capacità di rispondere alle esigenze sociali locali.
Il progetto di recupero ha conservato la bellezza originale della masseria della famiglia Valentini, mantenendo intatta la sua identità storica e rispettando l’ambiente autoctono. L’intervento è ispirato al concetto di Roots’ Design del progettista, che integra le conoscenze autoctone nella progettazione architettonica, valorizzando le tradizioni costruttive, i materiali locali e le tecniche tramandate da generazioni.
Un approccio di tutela del patrimonio culturale che promuove l’economia del territorio, fra cui l’artigianato, e di progettazione sostenibile a ridotto impatto ambientale per l’uso di materiali locali e di trasporti a breve raggio.
Bepi Povia sottolinea che “AuraTerrae è un esempio concreto di questa filosofia che abbraccia le radici culturali, la terra e le esperienze autentiche, creando uno spazio che racconta la storia e l’anima di un luogo”.
La struttura racconta le diverse funzioni che ha assunto nel tempo: da torre fortificata a luogo di sosta, da luogo di preghiera e coltivazione dei monaci fino a dimora agricola. Sebbene ora vocata all’ospitalità, ha mantenuto l’identità originaria di rifugio grazie alla pietra calcarea e ai materiali locali eco-compatibili utilizzati per il recupero.
Gli spazi interni sono stati adattati nel segno del massimo comfort e nel rispetto della conformazione e degli elementi originali mentre l’ampiezza del terreno consente un’immersione totale nella natura e di goderne gli effetti benefici. Le due scenografiche piscine a sfioro e i numerosi spazi esterni sono infatti delle vere e proprie isole di relax e contemplazione che sono costellati di arredi Panama di Talenti, perfettamente integrati con il paesaggio mediterraneo e l’estetica della masseria.
Tecniche materiali tradizionali e metodi di costruzione sostenibili e adattabili nel tempo sono stati accoppiati a sistemi innovativi, quali la raccolta delle acque piovane, le fonti di energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti organici. Le 22 camere, tutte diverse fra loro ma nello stesso stile essenziale e funzionale delle tipiche case pugliesi, si diversificano per tipologia di pavimento, in cotto o cementine artigianali, e per la presenza del bagno turco oppure della vasca idromassaggio esterna.
“Quando si parla di progetti per l’ospitalità di lusso come in AuraTerrae, la sfida odierna è proprio questa: offrire un’esperienza immersiva, trasformando gli spazi in luoghi che raccontano una storia e coinvolgono i sensi. Qui gli ospiti hanno l’opportunità di vivere appieno la cultura pugliese attraverso il design e l’ambiente che li accoglie, in modo autentico e coinvolgente” conclude il progettista, qui ritratto dallo studio fotografico Beyond.
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In apertura, ph. Mimmo Ricatti.
